Presentazione
Cerro al Volturno è un piccolo comune montano di origine medioevale che si trova in Molise, in Provincia di Isernia, nel cuore dell’Alta Valle del Volturno.
Comprende 13 nuclei abitativi: Case, Cerreta, Cupone, Foci, Foresta, Mancini, Petrara, Piano d’Ischia, Rossi, San Giovanni, San Vittorino, Santilli, Valloni.
È compreso tra i territori di Acquaviva d’Isernia, Montenero Valcocchiara, Pizzone, Castel San Vincenzo, Rocchetta a Volturno e Fornelli.
Conta circa 1400 abitanti, per una superficie di 23 kmq. Dista 25 km da Isernia, 80 da Campobasso, 200 da Roma, 100 da Napoli e 30 da Roccaraso.
La nascita del borgo risale all’anno Mille ed il nome deriverebbe dalla presenza nel suo territorio di un albero secolare conosciuto botanicamente come “quercus cerri“.
Il territorio comunale, posto ai margini del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, a 500 mt s.l.m., presenta un profilo geometrico irregolare ed aspro ed è caratterizzato dalla presenza del Rio dell’Omero e del complesso montuoso delle Mainarde che gli fanno da cornice naturale e rappresentano la maggiore peculiarità paesaggistica.
Caratteristica principale di Cerro al Volturno è l’imponente Castello Pandone che domina l’intero centro abitato e tutta l’Alta Valle del Volturno.
La roccaforte è costruita su una preesistente fortificazione longobarda posta in cima ad una conformazione rocciosa intorno a cui si sviluppa il nucleo principale del centro abitato diviso in due borghi: il primo, contiguo al castello, è raccolto intorno alla chiesa “madrice” di S. Maria Assunta; il secondo, ai limiti del torrente Rio, costituisce la parte nuova del paese e si sviluppa a partire dalla chiesa intitolata ai SS. Pietro e Paolo.
Lo stemma, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, raffigura un maiale ai piedi di un cerro sovrastato da una crocetta rossa; una lista bifida reca la scritta “Fortitudo Cerri“.
Il 22 settembre 1980 viene emesso il francobollo da 200 lire, quello di uso comune, con il disegno del castello di Cerro al Volturno, opera del maestro Eros Domini. Il francobollo fa parte della serie “Castelli d’Italia“.